
Del mondo che non c’è più
Una storia contadina La solitudine del paesano È finita, il paese che abbiamo vissuto non esiste più. Svanito nel giro … Continue reading Del mondo che non c’è più
Una storia contadina La solitudine del paesano È finita, il paese che abbiamo vissuto non esiste più. Svanito nel giro … Continue reading Del mondo che non c’è più
“Il vecchio contastorie finì di raccontare quasi declamando. E lo fece con tanta intensità che quando smise di parlare era completamente esausto. Intorno a lui molti occhi luccicavano commossi e ci fu un attimo di silenzio assoluto. Poi cominciarono i commenti. La gente era entusiasta e guardava Michinùn come se fosse stato una reliquia. Lui stava serio, con gli occhi bassi, e pareva ancora tutto preso nella fóra. Ma appena quelli del Manuà tirarono fuori del focaccino e della polenta arrostita, l’atmosfera cambiò e i fiaschi sulla tavola fecero presto a svuotarsi…”. Continue reading C’era una volta il contafóre
Se qualcuno mi chiedesse qual è la stagione dell’anno in cui il bosco mi pare più bello risponderei sicuramente: – La primavera! -. Sarebbe una risposta istintiva, legata al senso di rinascita che la primavera porta con sé. Ma non sarebbe una risposta estetica. Perché una risposta estetica è molto più complessa e qualsiasi peculiarità stagionale ne troverebbe sempre un’altra di riscontro. Certo, se ripenso al verde tenero dei germogli di frassino e di roverella mi sento estasiato come di fronte alle guance paffute di un bambino, per non dire della bellezza turgida di tante gemme, che mi rammenta l’intimo turgore del “gelsomino notturno”… Continue reading Le stagioni del bosco.