Proposte spettacoli

Stranamore per Cristo

Atto unico di Gianni Repetto

Produzione: Il Contafóre Teatro

Monologo
Interprete: Gianni Repetto
Musiche: Paolo Murchio (chitarra) – Giuseppe Repetto (clarino) – Niccolò Tambussa (fisarmonica e canto)

Rilettura mistico laica di alcuni episodi del Vangelo di Matteo.
Tra un capitolo e l’altro e, talora, anche durante il racconto i musicisti eseguiranno, come in costante dialogo con il narrante, brani classici e moderni legati alla vicenda e ai temi della tradizione evangelica.

Sulle orme dell’uomo che piantava gli alberi

Atto unico di Gianni Repetto

Produzione: Il Contafóre Teatro

Interpreti: Silvana Vigevani – Roberto Pochettini – Gianni Repetto
Musiche: Paolo Murchio (chitarra) – Giuseppe Repetto (clarino) – Niccolò Tambussa (fisarmonica e canto)

Una rilettura teatrale dell’opera omonima di Jean Giono, integrata con storie di bosco della montagna di Marcarolo e brani di altri autori che, come lo scrittore francese, hanno celebrato la natura come unica nostra speranza di sopravvivenza.

Siamo i ribelli

Un percorso di canzoni per non dimenticare

Canzoni di Resistenza alla dittatura e all’oppressione suonate e cantate dal gruppo Dentro i territori (noi ci siamo tutto l’anno)

(Paolo Murchio, chitarra; Giuseppe Repetto, clarino; Niccolò Tambussa, fisarmonica e canto; Gianni Repetto, introduzione storica alle canzoni e canto)

Il racconto della Resistenza parte da lontano, dal primo dopoguerra, quando si consuma la sconfitta del movimento socialista e si afferma il fascismo, e giunge fino all’epopea partigiana del 1943-1945

Prima di ogni esecuzione, le canzoni verranno brevemente introdotte e inquadrate nell’epoca di riferimento


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“Stranamore per Cristo”

Atto unico di Gianni Repetto

Produzione: Il Contafóre Teatro

Monologo

Interprete: Gianni Repetto
Musiche: Paolo Murchio (chitarra) – Giuseppe Repetto (clarino) – Niccolò Tambussa (fisarmonica e canto)

Si tratta di una rilettura mistico laica di alcuni episodi del Vangelo di Matteo, riproposti in chiave interpretativa del presente. Il racconto si dipana partendo dal tema della tentazione e della resistenza di Cristo uomo alle lusinghe del demonio, per poi narrare man mano delle nozze di Cana e del ruolo di Maria, donna e madre, del discorso della montagna e dei primi che saranno gli ultimi, del fatto che Dio e la ricchezza non vanno d’accordo e non si possono amare contemporaneamente, del perdono come atto d’amore tra gli uomini che va praticato al di là di ogni risentimento, della scelta del bene comune anziché di quello personale, dell’attualità epocale del “dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati”, dell’ultima cena su cui aleggia inesorabile quel “Uno di voi mi tradirà”, della preghiera umanamente dolorosa e disperata nell’orto dei Getsemani,  dell’arresto e del giudizio  del Sinedrio nel cortile di Caifa,  della sentenza piena di ripensamenti e contraddizioni da parte di Pilato e dell’atto conclusivo della crocefissione sul Calvario con il diverso commiato dal Padre e dalla madre.

Tutta questa narrazione, scandita in capitoli, viene visivamente riproposta dal monologante con la reiterazione periodica delle parole “Ti vedo, oh Gesù mio” che lo avvicinano sempre di più ai fatti fino alla immedesimazione finale. Tra un capitolo e l’altro e, talora, anche durante il racconto i musicisti eseguiranno, come in costante dialogo con il narrante, brani classici e moderni legati alla vicenda e ai temi della tradizione evangelica, dal “Kyrie eleison Criste eleison” a “Knockin’s on heaven’s door” di Bob Dylan, dall’ “Ave Maria” di Schubert a quella di Fabrizio De André, da “Eppur soffia” di Pierangelo Bertoli a “Donna donna” di Donovan, da “Si chiamava Gesù” di Fabrizio De André a “This Jesus must die” (Jesus Christ Superstar), da “Allelujah” di Leonard Cohen a “Via della croce” di Fabrizio De André, da “Mio fratello che guardi il mondo” di Ivano Fossati ad “I don’t know how to love him”, la canzone di Maria Maddalena (Jesus Christ Superstar), e ad “Ave verum corpus” di Mozart.

Dati tecnici
Durata: 1h e 15 minuti circa
Service audio e video: proprio
SIAE: testo teatrale non soggetto in quanto autoprodotto e mallevato dall’autore; musiche soggette
 Costo: 600 euro 

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“Sulle orme dell’uomo che piantava gli alberi”

Atto unico di Gianni Repetto

Produzione: Il Contafóre Teatro

Interpreti: Silvana Vigevani – Roberto Pochettini – Gianni Repetto
Musiche: Paolo Murchio (chitarra) – Giuseppe Repetto (clarino) – Niccolò Tambussa (fisarmonica e canto)

Si tratta di una rilettura teatrale dell’opera omonima di Jean Giono, integrata con storie di bosco della montagna di Marcarolo e brani di altri autori che, come lo scrittore francese, hanno celebrato la natura come unica nostra speranza di sopravvivenza. Si spazia da Ovidio a D.H.Lawrence, da Cechov a Brecht, da Prevert a Bradbury, il tutto scandito da “pezzi” musicali classici e moderni ispirati alla natura nei suoi vari aspetti. Una riflessione a tutto campo sul rapporto degli uomini con gli alberi, sulle diversità di approccio che si sono susseguite nelle varie epoche fino allo “smarrimento” della contemporaneità nella quale pare che l’uomo abbia spezzato il filo  millenario che lo legava al bosco e alla sua sacralità. E allora ecco tagli indiscriminati e privi di competenza, spesso portati avanti con un furore degno di miglior causa, come quella dell’uomo di Giono, che in poco più di mezzo secolo, anziché tagliarne, ne ha piantato centinaia di migliaia di alberi. Un monito per chiunque veda nelle piante un semplice oggetto di consumo nel solco del fatidico cupio dissolvi che ormai da troppo tempo agita gli uomini cosiddetti civilizzati.

Dati tecnici
Durata: 1h e 10 minuti circa
Service audio e video: proprio
SIAE: testo teatrale non soggetto in quanto autoprodotto e mallevato dall’autore; alcune musiche soggette
 Costo: 600 euro 

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“Siamo i ribelli”

Un percorso di canzoni per non dimenticare

Canzoni di Resistenza alla dittatura e all’oppressione suonate e cantate dal gruppo Dentro i territori (noi ci siamo tutto l’anno)

(Paolo Murchio, chitarra; Giuseppe Repetto, clarino; Niccolò Tambussa, fisarmonica e canto; Gianni Repetto, introduzione storica alle canzoni e canto)
  1. Il Piave
  2. Il disertore
  3. Oh, Gorizia
  4. Se otto ore
  5. Fra il ’19, fra l’anno ’20
  6. Barricate (Parma, 1922)
  7. Tango delle capinere
  8. Canta di Matteotti
  9. Quinto Regimiento
  10. Violino tzigano
  11. Suona Rosamunda
  12. Pippo non lo sa
  13. Oh, Badoglio, Pietro Badoglio
  14. Siamo i ribelli
  15. Fischia il vento
  16. Quei briganti neri
  17. Bella Ciao

Prima di ogni esecuzione, le canzoni verranno brevemente introdotte e inquadrate nell’epoca di riferimento.

Dati tecnici
Durata: 1h circa
Service audio e video: proprio
SIAE: musica popolare non soggetta a SIAE
 Costo: 500 euro